Dal 1994 specialisti
nell’applicazione integrale
delle tecniche a secco.
Per isolamento termico (o coibentazione termica) si intendono tutti i sistemi e le operazioni necessari a ridurre il flusso termico di calore scambiato tra due ambienti a temperature differenti. L’isolamento termico in edilizia è volto, principalmente, al fine di contenere il calore all’interno degli edifici (per la protezione dal caldo estivo è più corretto parlare di “schermatura dal calore”).
Gli interventi di isolamento termico in edilizia sono regolati da disposizioni della Comunità europea a cui i progettisti e gli applicatori devono attenersi. È opportuno pertanto informarsi in maniera molto dettagliata circa i requisiti della legge ed ancor di più circa le effettive capacità tecniche degli applicatori i quali devono seguire opportuni corsi e munirsi di adeguata certificazione.
Un buon isolamento termico delle pareti e delle solette si traduce, oltre che in un maggior comfort abitativo, anche in un risparmio di energia termica, quindi di denaro.
Una soluzione rapida e vantaggiosa è rappresentata dall’’impiego di soluzioni in lastre di gesso rivestito (sistemi a secco), soprattutto in fase di ristrutturazione.
Una soluzione alto risparmio energetico per i rivestimenti esterni si ottiene invece con l’’applicazione di sistemi in cemento alleggerito, ad alte prestazioni di isolamento termico.
In sede di progettazione, sia in caso di nuova costruzione che di ristrutturazione, occorre studiare approfonditamente i sistemi di isolamento termico (esterno o interno), analizzando vantaggi e svantaggi di ciascuno di essi. Lo scopo principale è quello di isolare ed evitare la formazione dei ponti termici.
In commercio si trovano molte tipologie di materiali isolanti per le pareti opache; in generale si possono avere 3 tipologie di materiali isolanti:
I materiali isolanti naturali più utilizzati in edilizia sono i pannelli in fibra di legno; esistono però sul mercato diversi prodotti isolanti di origine naturale: cotone, sughero, calce espansa, perlite, cellulosa e perfino lana di pecora.
Vista la varietà di isolanti minerali le applicazioni variano a seconda dello specifico materiale, della composizione e della struttura (fibrosa, alveolare, cellulare); si possono applicare per cappotti, facciate ventilate, coperture ventilate, pareti divisorie, controsoffitti, sottopavimenti e solai
L’isolamento esterno dell’edificio, sviluppato uniformemente su tutta la superficie e senza interruzioni, è in grado di creare una barriera continua al passaggio del calore e di controllare la formazione di umidità all’interno della parete.
Ecco le soluzioni possibili per l’isolamento esterno:
L’isolamento a cappotto consiste nell’applicare pannelli isolanti su tutta la parete ricoperti da uno spessore di finitura protettivo realizzato con particolari intonaci.
Gli svantaggi dell’isolamento a cappotto sono pochi; tra essi segnaliamo:
I vantaggi dell’isolamento a cappotto sono numerosi:
L’intonaco termoisolante rappresenta un’alternativa all’isolamento a cappotto.
Può essere applicato nei casi in cui l’isolamento non sia compatibile con i caratteri estetici e tecnologici delle facciate.
L’applicazione di un intonaco termoisolante in sostituzione dell’intonaco esterno, garantisce comunque una buona riduzione dei ponti termici.
Il materiale è costituito da una malta premiscelata a base di inerti leggeri, leganti idraulici e speciali resine additivanti che migliorano le proprietà termiche dell’intonaco tradizionale.
I vantaggi dell’intonaco termoisolante sono:
L’unico svantaggio dell’intonaco termoisolante è il fatto di avere un potere isolante inferiore rispetto ad altri sistemi, come ad esempio l’isolamento a cappotto, a causa della maggiore conducibilità termica dei materiali impiegati che per i ridotti spessori. Risulta comunque necessario applicare strati di intonaco con spessori pari ad almeno 4-6 cm.
La facciata ventilata (o parete ventilata) è un particolare tipo di rivestimento delle pareti che prevede l’applicazione sulla superficie esterna dell’edificio di pannelli distaccati dalla struttura.
Lo strato di rivestimento esterno quindi non aderisce alla parete di tamponamento ma ne risulta distanziato per formare un’intercapedine; in questo modo si ottiene la circolazione naturale dell’aria nello spazio dell’intercapedine, per effetto del moto convettivo prodotto dalla presenza di aperture disposte alla base e alla sommità della facciata.
I sistemi di facciata ventilata consentono di coniugare al massimo funzionalità e libertà di configurazione estetica.
L’ampia varietà di rivestimenti finali li rende particolarmente adatti per supporti irregolari o non portanti, rivelandosi una tecnologia insostituibile negli interventi di ristrutturazione più complessi.
Gli svantaggi di questa soluzione solo legati prevalentemente ai costi a allo spazio necessario per la realizzazione.
La realizzazione dell’isolamento interno viene preferito quando non è possibile operare in facciata o quando la morfologia dell’edificio presenta un numero notevole di volumi sporgenti come balconi o logge. L’isolamento sulle pareti interne dell’edificio consente di migliorare la coibentazione dell’involucro, ma non garantisce l’eliminazione completa di tutti i ponti termici.
In particolare, permette di eliminare i ponti termici relativi agli spigoli verticali e al giunto tra serramento e parete, mentre l’eliminazione dei ponti termici strutturali tra chiusura verticale e struttura orizzontale richiederebbe il risvolto dello strato isolante verso l’interno.
Dal momento che l’intervento determina una diminuzione del volume utile dell’edificio, è preferibile scegliere materiali isolanti con alte prestazioni anche in presenza di spessori ridotti, come gli isolanti termoriflettenti o sottovuoto.
Gli svantaggi dell’isolamento termico interno possono essere così riassunti:
Il vantaggio da tener presente è la semplicità di posa in opera. Se deve essere risvoltato sugli orizzontamenti, l’operazione può diventare più complessa.